Collegium Maximum

«Le attività di ricerca, di studio e di insegnamento nel Collegium Maximum sono svolte secondo la secolare pedagogia dei gesuiti, che è basata sull’esperienza e in cui il protagonista è lo studente. Per approfondire i principi, la storia e l’attualità di questa pedagogia la rivista “Ignaziana” propone attività annuali accessibili a tutti e qualificate pubblicazioni semestrali. Nella fase di avvio della nuova Università Gregoriana, la comunità accademica del Collegium Maximum vede l’integrazione con l’Istituto Biblico e l’Istituto Orientale come una bella opportunità per ampliare, aggiornare e potenziare l’offerta formativa a favore degli studenti»

P. Pino Di Luccio, S.J.
Presidente del Collegium Maximum

Il Collegium Maximum

Il Collegium Maximum, in quanto articolazione interna alla Pontificia Università Gregoriana, è composto dalle seguenti unità accademiche canonicamente erette o approvate dalla Sede Apostolica: la Facoltà di Teologia, la Facoltà di Diritto Canonico, la Facoltà di Filosofia, la Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa, la Facoltà di Missiologia, la Facoltà di Scienze Sociali, l’Istituto di Spiritualità, l’Istituto di Psicologia e l’Istituto di Antropologia.

Al suo interno esistono altre unità accademiche che coltivano le discipline connesse direttamente o indirettamente con la Rivelazione Cristiana ed altre che servono in un modo diretto alla missione della Chiesa o che contribuiscono grandemente all’opera di evangelizzazione: il Centro “San Pietro Favre” per i Formatori al Sacerdozio e alla Vita Consacrata, il Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici, il Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado”, il Centro Studi Interreligiosi, il Centro di Spiritualità Ignaziana.

 

Finalità

Secondo gli Statuti generali della Gregoriana (art. 8 § 2), il quadruplice fine del Collegium Maximum consiste nel

  • mirare all’approfondimento inculturato e interdisciplinare della fede cristiana;
  • svolgere la sua missione in un ambiente internazionale e interculturale, espressione dell’apertura all’universalità e dell’incontro tra centro e periferie;
  • promuovere con la propria ricerca e insegnamento la dignità della persona umana, la dimensione sociale della fede, la cura della casa comune, l’apertura al mondo della cultura e delle scienze, il dialogo ecumenico e le relazioni con le altre religioni;
  • formare, «ad un livello di alta qualificazione» (VG 3 § 2), uomini e donne desiderosi di servire la Chiesa e il mondo, attenti ai bisogni dei più deboli, disponibili per vivere nelle frontiere geografiche ed esistenziali e capaci di promuovere il dialogo, la giustizia e la riconciliazione.