Pontificio Istituto Biblico

«La Bibbia era, è e sempre sarà non solo l’oggetto di dibattiti e di studio, ma anche il libro che nutre i cuori e le comunità. Il Pontificio Istituto Biblico si propone di essere un luogo in cui si può penetrare nel cuore della Bibbia, leggerla nelle lingue originali, capirne lo sfondo storico, imparare come interpretarla e anche come lasciarsi trasformare dalle parole della Parola»

P. Peter Dubovský, S.J.
Presidente del Pontificio Istituto Biblico

Il Pontificio Istituto Biblico

Il Pontificio Istituto Biblico, fondato nel 1909 da papa san Pio X e da lui affidato alla Compagnia di Gesù, è un centro di studi specializzati della Sacra Scrittura e delle scienze ad esse collegate. Vi sono erette la Facoltà Biblica, che rilascia i gradi accademici di Licenza e Dottorato in Sacra Scrittura, e la Facoltà degli Studi dell’Oriente Antico, che rilascia i gradi accademici di Licenza e Dottorato in Lingue orientali antiche. Offre inoltre alla sua comunità il sussidio di una Biblioteca specializzata, indispensabile perché l’Istituto possa svolgere i compiti accademici e ricerca che gli sono propri.

Il Pontificio Istituto Biblico conta inoltre una sede filiale a Gerusalemme presso la quale gli studenti iscritti come ordinari per la Licenza nella Facoltà Biblica hanno la possibilità di seguire, come parte integrante del loro curriculum, un programma di studio a scelta.

Finalità

Secondo gli Statuti generali della Gregoriana (art. 8 § 3), il triplice fine del Pontificio Istituto Biblico consiste nel

  • coltivare e promuovere, con la ricerca scientifica, le discipline bibliche e orientalistiche ad esse connesse, salva restando l’indole propria di ciascuna, per una «più profonda intelligenza ed esposizione del senso della Sacra Scrittura» (DV 12);
  • istruire, far esercitare ed educare gli studenti nelle suddette discipline, in particolare nelle lingue bibliche, affinché siano preparati per svolgere la ricerca scientifica, per l’insegnamento e la diffusione della Sacra Scrittura e delle scienze ad essa connesse;
  • fare in modo che, «con studi in qualche modo preparatori, si maturi il giudizio della Chiesa» (DV 12) e la Sacra Scrittura abbia un ruolo sempre più attivo nello studio della teologia, nel ministero pastorale, nel dialogo ecumenico, nella sacra liturgia, nella lettura dei fedeli.